Nel mese di novembre 2022, come noto, è stato messo a punto un accordo con la Commissione Europea per la riduzione delle emissioni di CO2 da parte dei veicoli adibiti a trasporto su gomma. Tale progetto è altresì compreso in un piano più ampio chiamato Fitfor55, che riguarda tutte le misure messe in campo dall’Unione Europea per contrastare le emissioni di gas serra e i cambiamenti climatici.
Si tratta di un piano che prevede delle tappe vere e proprie, con il raggiungimento di diversi obbiettivi scadenzati nel tempo: il più importante è quello della riduzione dei gas serra previsto in una soglia minima del 55% nel 2030. Naturalmente, i primi veicoli ad essere coinvolti nel cambiamento sono quelli alimentati a benzina e diesel, la cui produzione si fermerà nel 2035 anche se i veicoli già immatricolati potranno continuare a circolare.
Per quanto riguarda l’autotrasporto, le linee leggere e le automobili dovranno ridurre del 100% le proprie emissioni rispetto al 2021 entro il 2035. All’interno di questo piano, le automobili dovranno aver ridotto le emissioni al 55% già nel 2030, mentre per i furgoni è prevista la soglia del 50%.
È prevista anche una strategia per far sì che possa essere calcolata la quantità di emissioni rilasciate durante l’utilizzo del mezzo leggero per tutta la sua durata nel tempo, ed entro la fine del 2026 l’Europa dovrà calcolare quale sarà la differenza tra i limiti di emissioni imposti e quelle effettivamente prodotte dal consumo di carburante per ogni stato del territorio europeo.
Per i piccoli produttori sono previste delle eccezioni, in particolare per chi produce meno di mille veicoli l’anno. Anche le aziende di piccole e medie dimensioni vedranno una proroga degli obbiettivi, che passeranno a dover essere raggiunti nel 2035 e non più nel 2030.
Le nuove regole, al momento, non si applicano ai mezzi pesanti. In questo caso, è prevista una normativa con differenti obbiettivi. Gli autobus che circolano nelle città, ad esempio, dovranno ridurre le loro emissioni del 100% entro l’anno 2030. Per i mezzi adibiti al trasporto merci invece ci sarà maggior tolleranza: riduzione dei gas serra del 45% entro il 2030 e del 100% entro il 2040. Tale obbiettivo ha suscitato numerose polemiche, in quanto si stima che autobus e camion pur essendo una percentuale minima dei mezzi in circolazione inquinano per quasi il 30% dell’intera quantità di gas serra emessi. La loro attività è inoltre in continua crescita, e così si prevede anche per i prossimi anni.
I timori sulle nuove regole sono numerosi, primo fra tutti quello della possibilità che ci sia una ingente diminuzione di posti di lavoro. Occupazione e formazione vanno inoltre di pari passo, e nonostante in linea teorica siano state fatte molte proposte per istruire le risorse in modo che siano pronte a ricoprire nuove figure, nella realtà tali ipotesi non sono quasi mai messe in atto.
Fonte: logisticanews.it